Paesi a bassa tassazione: negli ultimi anni, complici la digitalizzazione e la possibilità di lavorare da remoto, sempre più persone hanno cominciato a farsi questa domanda e valutare “dove trasferirsi per pagare meno tasse”…
La verità è che non esiste una risposta uguale per tutti e la tassazione è solo una parte dell’equazione, anzi, spesso, non è nemmeno la più importante.
Prima di pensare a “pagare meno” dovremmo chiederci
- Quali sono i miei obiettivi di vita?
- Come voglio vivere?
- Dove mi sentirei davvero bene?
Per la sezione del blog dedicata a fisco e tasse ecco quindi un articolo che sono sicuro verrà apprezzato da molte persone!
🚨 Attenzione: quest’articolo è pensato per dare una panoramica generale ma bisogna approfondire, documentarsi e studiare più in dettaglio norme, leggi, requisiti e tassazione di ogni Paese.
- Paesi a bassa tassazione cosa significa?
- Paesi a bassa tassazione più popolari
- 🇦🇪 Emirati Arabi Uniti (Dubai)
- 🇵🇹 Portogallo
- 🇲🇹 Malta
- 🇨🇾 Cipro (in particolare Paphos e Limassol)
- 🇸🇲 San Marino
- 🇦🇩 Andorra
- 🇬🇪 Georgia
- 🇹🇭 Thailandia
- 🇵🇦 Panama
- Oltre le tasse cosa conta davvero?
- Qualità della vita e costo reale
- Sanità, istruzione, legalità e compliance
- Sicurezza, stabilità politica, cultura e senso di comunità
Paesi a bassa tassazione cosa significa?
Quando si parla di Paesi a bassa tassazione molti pensano subito ai paradisi fiscali, ma in realtà esistono diverse categorie di regimi fiscali vantaggiosi, ovvero:
Paesi a fiscalità territoriale dove vengono tassati solo i redditi prodotti all’interno del Paese. Ad esempio chi vive in Thailandia o Panama e guadagna da clienti in Europa non paga tasse locali sui redditi esteri (a determinate condizioni).
Paesi con tasse basse o flex tax: alcuni stati hanno aliquote ridotte o tassazione forfettaria. Fra gli esempi più conosciuti ci sono la Bulgaria con una flat tax al 10%, l’Ungheria con una flat tax al 15% e Andorra con una flat tax al 10%.
Paradisi fiscali: Emirati Arabi, Bahamas, Cayman. Qui le tasse sui redditi personali sono spesso zero ma il costo della vita e il livello di ingresso in termini di capitali, permessi o requisiti di residenza possono essere alti.
Fatta questa breve distinzione vediamo quali sono i
Paesi a bassa tassazione più popolari
Ogni anno la lista cambia ma ci sono alcuni Paesi che restano dei punti fermi, fra i più interessanti ci sono sicuramente:
🇦🇪 Emirati Arabi Uniti (Dubai)
- Tassazione personale: 0%
- Tassazione aziendale: dal 2023 è stata introdotta una corporate tax del 9% ma restano molti vantaggi
- Costo della vita: mediamente alto
- Pro: modernità, infrastrutture eccellenti, hub per business digitali
- Contro: clima estremo, restrizioni sulla libertà di espressione e comportamenti in pubblico
Solitamente Dubai viene indicato come il simbolo di quello che alcuni chiamano “zero tax lifestyle” ma non è per tutti.
Molto interessante per imprenditori e società con grandi volumi ma meno adatto per chi cerca un posto “da vivere” a lungo termine o per famiglie.
🇵🇹 Portogallo
Chi voleva pagare meno tasse in Europa senza cambiare continente sognava il Portogallo, meta dei nomadi digitali grazie al regime NHR (non habitual resident) che garantiva una tassazione agevolata per 10 anni.
Dal 2024 questo regime è stato modificato ma restano alcuni vantaggi per chi si trasferisce portando competenze o la propria pensione all’estero, ovvero:
- Aliquota media: 20 – 25% per nuovi residenti qualificati
- Pro: clima, cultura, sicurezza e lingua accessibile
- Contro: sistema fiscale in evoluzione e costo della vita in aumento
🇲🇹 Malta
Fra i paesi a bassa tassazione c’è anche Malta, un buon compromesso tra vicinanza geografica e agevolazioni fiscali ma bisogna pianificare bene la residenza.
- Sistema territoriale: qui vengono tassati solo i redditi rimessi nel Paese
- Pro: inglese lingua ufficiale, ottima qualità della vita, vicinanza all’Italia
- Contro: mercato piccolo e costo immobiliare elevato
🇨🇾 Cipro (in particolare Paphos e Limassol)
Negli ultimi anni Cipro è diventata una delle mete più scelte da imprenditori digitali, società di consulenza e creatori di contenuti online grazie ad un regime fiscale tra i più vantaggiosi d’Europa.
- Tassazione personale: aliquota progressiva con esenzione totale sui dividendi e interessi percepiti da residenti non domiciliati (status non-dom)
- Tassazione societaria: 12,5%, una delle più basse dell’UE
- Dividendi esteri esenti da imposte se rispettate alcune condizioni
- Pro: clima eccellente, vita rilassata, lingua inglese molto diffusa e appartenenza all’UE
- Contro: burocrazia a volte lenta, infrastrutture non uniformi tra città
Paphos in particolare sta diventando un piccolo “hub digitale” con costi più bassi rispetto a Limassol o Nicosia e con una comunità internazionale in crescita, per questo motivo è considerata molto interessante da chi vuole restare nell’Unione Europea e beneficiare di un regime molto competitivo in un contesto mediterraneo piacevole.
🇸🇲 San Marino
Piccolo, vicino e sorprendentemente efficiente, San Marino offre una fiscalità agevolata, sicurezza ed una qualità della vita molto alta.
- Tassazione personale: dal 9 al 35% con incentivi importanti per nuovi residenti e pensionati
- Tassazione aziendale: 17% ma fino a esenzione totale per i primi anni per nuove imprese innovative o di interesse economico
- Pro: vicinanza all’Italia, stabilità, sanità eccellente, burocrazia più snella
- Contro: costo della vita medio-alto e mercato interno molto piccolo
🇦🇩 Andorra
Piccola ma molto efficiente, torniamo fuori dall’UE per trovare:
- Tassazione personale: 5 – 10%
- Tassazione aziendale: 10%
- Pro: sicurezza elevatissima, natura e sistema bancario solido
- Contro: serve un reddito minimo per potersi trasferire ed il mercato è ristretto
🇬🇪 Georgia
Negli ultimi anni Tblisi è diventata una delle mete preferite da alcuni freelancer d’Europa: si apre un conto, si crea un’attività e si lavora con tasse minime:
- Regime territoriale: redditi esteri esenti
- Flat tax per microimprese: 1%
- Pro: costo della vita molto basso, burocrazia snella e digitalizzazione
- Contro: distanza culturale e instabilità politica potenziale
🇹🇭 Thailandia
Bangkok, Chiang Mai e Phuket sono oggi tre poli del remote working. Il nuovo “Thailand LTR Visa” (Long-Term Resident) è pensato proprio per investitori e nomadi digitali.
- Tassazione territoriale parziale
- Pro: qualità della vita altissima, sanità privata eccellente, costo basso
- Contro: incertezza normativa e visto non sempre facile da ottenere
🇵🇦 Panama
- Tassazione territoriale: redditi esteri esenti
- Pro: economia stabile, uso del dollaro
- Contro: sanità e sicurezza
Considerato da più di un secolo un paradiso fiscale a livello mondiale, famosissimo lo scandalo dei “Panama Papers” del 2016 (il peggior scandalo mondiale di evasione fiscale), ci sono diversi contro nello scegliere questo fra i Paesi a bassa tassazione.
I Paesi a bassa tassazione considerati “paradisi fiscali” sono infatti inseriti in una Black list (l’OCSE ha stilato una lista di caratteristiche nel 1998).
Fra le caratteristiche dei paesi in black list ci sono:
- Una sostanziale mancanza di imposte sui redditi
- Assenza dell’obbligo di svolgere attività di impresa nei relativi territori
- Poca trasparenza nel sistema legislativo/amministrativo
- Assenza di scambio delle informazioni fiscali tra Paesi
Oltre le tasse cosa conta davvero?
Uno degli errori più frequenti da chi cerca i Paesi a bassa tassazione è trovare un paese con tassazione al 10% e pensare “perfetto, mi trasferisco, pago meno tasse e vivo felice e con più soldi a disposizione”.
Il trasferimento fiscale però non è solo una questione di numeri ma una scelta di vita che impatta in molti ambiti della nostra vita, incluse relazioni, abitudini e prospettiv.
Ecco alcune variabili da valutare prima di prendere una decisione così importante.
Qualità della vita e costo reale
Pagare meno tasse serve a vivere meglio, non solo a “spendere meno”.
Se il costo medio della vita è più alto rispetto a quello che sostieni adesso il vantaggio fiscale potrebbe annullarsi.
Sanità, istruzione, legalità e compliance
Per chi ha figli o pensa al lungo periodo sanità e scuola sono fondamentali.
Alcuni Paesi offrono ottima sanità privata, altri meno, ricorda che una buona copertura assicurativa può fare la differenza e valuta anche le opportunità per eventuali figli.
Trasferirsi non significa “scappare”, serve una pianificazione seria, l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti all’Estero), chiudere o adeguare le posizioni fiscali italiane ed avere una residenza effettiva di almeno 183 giorni l’anno nel nuovo Paese.
Non farlo rischia di farti rientrare come falso residente all’estero con tutte le conseguenze del caso.
In molti vedono il trasferimento all’estero come una scorciatoia per “non pagare più tasse” ma la realtà è che la fuga fiscale è il modo più sicuro per avere problemi.
Negli ultimi anni l’Italia ha stretto controlli sull’AIRE, sui conti esteri e sui flussi bancari, chi vuole davvero vivere e lavorare da un altro Paese deve costruire una posizione reale, non basta “mettere un indirizzo su un contratto d’affitto”, ecco perché è bene parlare di pianificazione consapevole e non di evasione travestita da libertà.
Sicurezza, stabilità politica, cultura e senso di comunità
Non tutti i Paesi a bassa tassazione sono sicuri o politicamente stabili, un cambio di governo può stravolgere le regole fiscali o i visti in pochi mesi.
Puoi vivere nel posto fiscalmente perfetto ma se ti senti solo o isolato non durerai a lungo: lingua, clima, mentalità locale e comunità di expat sono fattori che impattano la qualità della vita forse più delle tasse.
Come avrai capito scegliere un Paese a bassa tassazione può essere un’ottima strategia, ma solo se inserita in un progetto di vita coerente.
Il vero obiettivo non deve essere solamente “pagare meno tasse” ma vivere meglio, con più libertà e meno stress.
Questo per qualcuno può significare spostarsi a Dubai, per qualcun’altro cambiare città o approfittare di un regime fiscale agevolato in Italia.
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