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HeatMap (Mappe di Calore): Cosa Sono, Come Utilizzarle, Strumenti

HeatMap (Mappe di Calore): Cosa Sono, Come Utilizzarle, Strumenti

HeatMap (Mappe di Calore): Cosa Sono, Come Utilizzarle, Strumenti

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Nel 2008, su Monetizzando.com®, avevo pubblicato un articolo che parlava della teoria del Bull Eye: per i proprietari di blog e siti internet, ma anche per chi realizza landing page è di fondamentale importanza sapere cosa guardano i visitatori di una pagina web e dove si soffermano di più (o dove cliccano): in quest’articolo troverai una guida completa alle heat map, ovvero alle mappe di calore, buona lettura.

Premessa: se stai cercando un tool per creare landing page che integra la funzione di heat mapping ti consiglio di provare o di scegliere Instapage, è davvero un ottimo strumento per “creare pagine web che convertono e che vendono” in maniera semplice e veloce.

Cosa sono le mappe di calore?

Con il termine “Heatmap” (o heat map, mappa di calore) si intende una vera e propria rappresentazione visiva del comportamento e del percorso che un utente fa all’interno di un sito internet, un blog o una pagina web.

Le Heat Map non sono una invenzione recente: vennero infatti ideate agli inizi degli anni ’90 e per molto tempo sono state sottovalutate, di fatto sono indispensabili per misurare l’usabilità di un sito ed analizzare gli elementi o le voci che, all’interno di una pagina, attirano l’attenzione e/o l’interesse dell’utente.

Nessuna informazione in termini di numeri ma in termini di colori: vengono mostrate infatti le varie zone del sito con sopra una mappa di calore: i colori più caldi (giallo, arancione, rosso) indicano le parti/sezioni/voci che hanno una maggiore attività all’interno della pagina, mentre i colori più freddi (verde, azzurro, blu) indicano le zone dove vi è una attività minore da parte degli utenti.

A cosa serve una Heat Map?

Grazie alle mappe di calore è possibile capire come ottimizzare una pagina: anziché basarci su idee, intuizioni o su come noi navigheremmo all’interno di un sito internet o di una landing page, grazie alle mappe di calore è possibile capire dove i visitatori del nostro sito si concentrano di più, dove cliccano e le aree che invece non vengono proprio prese in considerazione o che non catturano l’attenzione.

Abbinando all’utilizzo delle mappe di calore degli A/B Test è così possibile migliorare il Conversion Rate e l’usabilità di una pagina, di un sito internet o di un blog.

Le Heatmap possono infatti:

Con l’evolversi del web si sono sviluppate anche le Tap Map, ovvero le mappe che permettono di capire quali sono le aree più cliccate dagli utenti che si collegano da mobile (SmartPhone e Tablet).

Tool e Strumenti di Heatmapping

A questo punto vediamo rapidamente quali sono gli strumenti che permettono di registrare i movimenti del mouse e dove gli occhi degli utenti si concentrano durante la navigazione sul tuo sito internet, sulla tua landing page o sul tuo blog.

Considera che ci sono strumenti free, strumenti freemium e strumenti a pagamento.

Per WordPress ad esempio esistono numerosi plugin di heatmapping come ad esempio “Heatmap for WordPress” o “User Track”.

Crazy Egg

Si tratta sicuramente di uno degli strumenti di heatmapping più utilizzato online. È possibile usufruire della versione di prova per 30 giorni e poi scegliere un piano di abbonamento (anche in fase di sottoscrizione della prova gratuita verrà richiesto di inserire i dati della carta di credito e bisognerà ricordare di disdire l’abbonamento prima della scadenza dei 30 giorni prova).

Una volta completata la registrazione potremo dunque installare lo Script di Tracciamento sul nostro sito o sul nostro blog tramite plugin per WordPress oppure manualmente (è possibile installare lo script anche attraverso Google Tag Manager).

Una volta incorporato lo script potremo tracciare tantissime informazioni, incluso il comportamento degli utenti che si collegano da mobile, il traffico proveniente da singoli dispositivi, …

Le sue funzioni comprendono Heat Map, Scroll Map, Overlay Tool (numero di clic effettuato su ogni elemento presente nella pagina).

Lucky Orange

Anche in questo caso è disponibile un free trial e vari piani di abbonamento. Le sue funzionalità possono essere riassunte in:

Tutto questo è Lucky Orange.

Clicktale

Si tratta di uno strumento pensato per le aziende che permette di fare tantissime analisi avanzate sulla User Experience, sui pattern e sulla psicologia dei navigatori del tuo sito web.

Esistono versioni dello strumento più economiche che permettono comunque di monitorare esattamente quello che fanno gli utenti all’interno di una pagina web.

HotJar

C’è chi lo definisce il software per migliorare la user experience: di fatto anche questo strumento permette di darti tantissime informazioni sul comportamento degli utenti all’interno del tuo sito:

Heatmap, Click Heatmap, Mouse Movement Heatmap, Scroll Tracking Heatmap, Registrazione delle Sessioni, Funnel di Conversione, Tracking dei form di contatto, Sondaggi Online o Mail Surveys sono le funzionalità offerte da HotJar.

Teoria del Bull Eye

Come anticipato nell’introduzione di quest’articolo, nel 2008 avevo scritto un articolo (ormai inglobato in questo) dedicato proprio all’argomento cosa guardano gli utenti all’interno di un sito web o di una pagina e condividevo la mia scoperta della teoria del Bull Eye (occhio del toro).

La teoria del Bull Eye spiega che, proprio come il toro guarda un punto specifico (basti pensare al famoso drappo rosso della Corrida) l’occhio umano si concentra su alcuni punti di una pagina web e, quando apre una pagina, la scansiona rapidamente in maniera automatizzata.

L’occhio occidentale ad esempio guarda partendo dalla parte superiore sinistra scansionando fino alla parte inferiore destra, per poi soffermarsi in alcuni punti chiave.

Oggi, grazie alle mappe di calore è possibile andare molto più in profondità e sapere esattamente non solo cosa guardano, ma cosa cattura di più l’attenzione, dove cliccano, perché un sito o una pagina non converte.

Grazie a questi strumenti di heat mapping potrai ottimizzare landing page, pianificare l’evoluzione grafica del tuo blog ed evitare di perdere clic che potrebbero portare importanti conversioni al tuo sito web, al tuo ecommerce o alla tua landing page.

Quest’articolo ha richiesto diverse ore per la sua redazione, e tutto questo materiale ti è stato fornito gratuitamente, ti chiedo in cambio una piccolissima azione: un mi piace su Facebook o una condivisione di quest’articolo sui social, grazie mille,

buon lavoro,

Valerio

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