Gestione Patrimoniale: è una delle forme di investimento più diffuse fra i risparmiatori italiani che hanno capitali medio alti e non solo, ma conviene davvero?
Come funziona?
Quanto costa e quali sono gli svantaggi di questo servizio spesso costoso e poco trasparente?
Proviamo a capirlo insieme in quest’articolo e video.
Cosa è una gestione patrimoniale? 🔎
Con il termine gestione patrimoniale si fa riferimento ad un servizio offerto da banche o società di gestione del risparmio (SGR) tramite il quale affidiamo i nostri soldi ad un gestore professionale che si occupa di investire per conto nostro secondo un mandato prestabilito.
Nella pratica con la gestione patrimoniale un risparmiatore delega ad un gestore le scelte operative di investimento.
Sarà il gestore quindi a decidere come allocare il capitale fra azioni, obbligazioni, fondi o strumenti alternativi, rispettando i limiti stabiliti nel contratto.
I tre esempi di mandato tipici sono i cosiddetti profili:
- Il Profilo prudente solitamente è composto da più obbligazioni e meno azioni
- Il Profilo bilanciato è composto da un mix di azioni e obbligazioni
- Il Profilo dinamico/aggressivo è composto da una prevalenza di azioni
Come funziona in pratica la gestione patrimoniale
Dopo aver sottoscritto un contratto con la banca o con una società di gestione del risparmio si definiscono tre aspetti fondamentali (di cui ho parlato anche in come iniziare a investire da zero):
- Profilo di rischio (come abbiamo visto prima)
- Obiettivi di investimento
- Orizzonte temporale
In base a questi 3 elementi fondamentali dovrebbe essere costruita una strategia di investimento personalizzata.
Dopo aver definito il profilo di rischio, gli obiettivi di investimento e l’orizzonte temporale puoi versare il capitale iniziale, esistono gestioni patrimoniali che partono da 10.000 o 20.000 euro (vedi i roboadvisor o servizi come moneyfarm e Gimme5 per citarne un paio) e gestioni patrimoniali che richiedono invece almeno 50.000 o 100.000 euro.
Dopo aver versato il capitale il gestore si occuperà di investire per te prendendo decisioni di acquisto/vendita senza chiedere il tuo consenso.
La banca o la SGR ti invierà periodicamente delle rendicontazioni su:
- Andamento
- Composizione
- Rischi del portafoglio
Quanto costa la gestione patrimoniale?
La gestione patrimoniale ha un costo che viene genericamente indicato con il termine commissioni–
Queste commissioni sono di vario tipo, ovvero:
- Commissioni di gestione: solitamente si attestano intorno all’1- 2% annuo del patrimonio
- Commissioni di performance (se previste)
- Costi impliciti dei fondi sottostanti (il TER solitamente va dallo 0,5 all’1,5%)
Vantaggi e svantaggi
Dopo aver visto cosa è, come funziona e quali sono i costi di una gestione patrimoniale proviamo a riassumere in una tabella vantaggi e svantaggi o criticità
✅ Vantaggi | In pratica | ❌ Svantaggi | IN pratica |
---|---|---|---|
Professionalità | Ti affidi a gestori esperti che monitorano costantemente i mercati e le strategie di investimento. | Costi elevati | Le commissioni (1–2% o più) riducono fortemente i rendimenti nel lungo periodo. |
Diversificazione | Il portafoglio è costruito su più asset e mercati, riducendo il rischio complessivo. | Conflitti di interesse | Spesso vengono usati fondi “di casa” con costi più alti e non sempre migliori. |
Disciplina e gestione emotiva | Eviti scelte impulsive dettate da paura o euforia. | Performance deludenti | Dopo i costi, la maggior parte delle gestioni non batte i benchmark o i portafogli ETF. |
Comodità | Non devi occuparti di nulla: il gestore fa tutto per te, inclusa la parte fiscale. | Scarsa trasparenza | I rendiconti spesso non mostrano chiaramente tutti i costi e la composizione reale. |
Personalizzazione | Il mandato può essere calibrato su obiettivi, orizzonte temporale e tolleranza al rischio. | Tassazione meno flessibile | Non puoi riportare minusvalenze e ottimizzare le imposte come con ETF in regime amministrato. |
Servizi aggiuntivi | Con patrimoni elevati, puoi ottenere anche pianificazione patrimoniale e consulenza fiscale. | Rigidità contrattuale | Uscire in anticipo può comportare penali o minusvalenze temporanee. |
Punti di vista a confronto
Utilizzando l’intelligenza artificiale ho provato a immaginare due punti di vista differenti a confronto:
Il sostenitore della gestione patrimoniale potrebbe dire che con la gestione patrimoniale paghi un professionista e ti liberi dal peso di gestire i tuoi investimenti, se sei un imprenditore o un medico non puoi passare le giornate a a studiare i mercati o non vuoi sforzarti di capire come gestire al meglio il tuo denaro.
Uno scettico potrebbe invece chiedersi perché pagare il 2% l’anno per qualcosa che è possibile replicare con un portafoglio ETF globale che ha un costo dello 0,2%?
Sulla base di questi due punti di vista proviamo a fare un confronto fra gestione patrimoniale e portafoglio di investimento in ETF con due diverse tipologie di regime fiscale (a proposito vedi anche regimi fiscali per gli investimenti):
Caratteristica | Gestione Patrimoniale (regime gestito) | ETF in regime amministrato | ETF in regime dichiarativo |
---|---|---|---|
Controllo operativo | Delegato al gestore | Totale controllo personale | Totale controllo personale |
Costi medi annui | 1,5% – 2,5% (spesso più alti) | 0,2% – 0,4% | 0,2% – 0,4% |
Strumenti usati | Fondi/SICAV (spesso della banca) | ETF e azioni | ETF e azioni |
Trasparenza costi | Media/Bassa | Alta | Alta |
Tassazione | 26% gestita automaticamente | 26% ritenuta automatica | 26% in dichiarazione |
Minusvalenze | Non riportabili | Riportabili 4 anni | Riportabili 4 anni |
Comodità fiscale | Molto alta (tutto automatico) | Alta | Media |
Adatta a chi | Vuole zero gestione e ha capitali elevati | Vuole controllo e costi bassi | Vuole ottimizzare fiscalmente |
Performance attese | Moderate (spesso sotto benchmark) | Allineate al mercato | Allineate al mercato |
Cosa conviene quindi?
Non esiste una risposta universale, dipende da quanto tempo, conoscenza e interesse hai per i tuoi investimenti, è importante però conoscere l’impatto dei costi nel tempo, e per farlo, ancora una volta, ho deciso di farmi aiutare dall’intelligenza artificiale che mi ha proposto questa tabella:
Scenario | Capitale Iniziale | Rendimento lordo annuo | Costo medio annuo | Capitale dopo 20 anni |
---|---|---|---|---|
Gestione Patrimoniale | 100.000 € | 5% | 2% | 180.600 € |
Portafoglio ETF | 100.000 € | 5% | 0,3% | 250.600 € |
La differenza è importante: 70.000 € persi solo per i costi, una enorme “tassa invisibile” che molti investitori sottovalutano.
Per la maggior parte dei risparmiatori quindi una consulenza finanziaria indipendente (come quella proposta da Plannix, di cui ho parlato in quest’articolo) o un portafoglio in ETF con un piano di accumulo offrono miglior efficienza, trasparenza ed un rendimento netto nel lungo periodo.
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