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Aprire Partita IVA Agevolata: Costi e Tassazione

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Aprire Partita IVA agevolata è un’ottima soluzione per entrare nel mondo del lavoro autonomo o dell’imprenditoria, senza doversi sobbarcare spese eccessive.

Ma cosa si intende per “Partita IVA agevolata”? Di quali agevolazioni è possibile usufruire a livello di costi e tassazione? Proviamo a fare il punto della situazione insieme agli amici di Fiscozen, il servizio online per la gestione della Partita IVA.

Ho già parlato su Monetizzando® di Partita IVA e di come aprire Partita IVA online, ma non ho mai parlato in maniera approfondita della Partita IVA agevolata.

Visto l’interesse su quest’argomento ho dunque chiesto agli amici di Fiscozen di aiutarmi a fare chiarezza su questo argomento, e siamo riusciti a creare una guida completa ed esaustiva sull’argomento.

Se alla fine della lettura avrai ulteriori dubbi o domande puoi lasciare un commento qui sotto.

Puoi approfittare della possibilità di prenotare una consulenza gratuita dai bottoni presenti all’interno dell’articolo, avrai inoltre anche un prezzo dedicato sul primo anno di abbonamento, per saperne di più clicca su:

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Partita IVA Agevolata (Esempio)

Cosa si intende per Partita IVA agevolata?

Con l’espressione “Partita IVA agevolata” ci riferiamo all’unico regime fiscale agevolato ad oggi disponibile per le nuove attività, ovvero il regime forfettario.

Introdotto nel 2016, in sostituzione del precedente regime dei minimi, il “forfettario” offre svariate agevolazioni in termini sia di costi di mantenimento (come vedremo, la sua tassazione è tra le più vantaggiose d’Europa), sia di oneri burocratici.

Come Aprire Partita IVA Agevolata?

Aprire Partita IVA agevolata è molto semplice: nel corso della procedura di attivazione, con Modello AA9/12 per i liberi professionisti o tramite la ComUnica per le ditte individuali – basta indicare, come regime fiscale, proprio il forfettario.

L’inquadramento è essenziale per ipotizzare i costi di apertura della Partita IVA (per approfondire vedi anche calcolo guadagno netto Partita IVA).

Nel primo caso, la procedura in sé è totalmente gratuita, fatto salvo l’eventuale compenso per l’intermediario (tra 200 e 500 €).

Nel secondo caso, invece, bisogna considerare una spesa iniziale di 150 € circa per la sola iscrizione della ditta al Registro delle Imprese, mentre le tariffe per la predisposizione della ComUnica oscillano, nella media, tra 400 e 1.000 €.

I costi, tuttavia, non tengono conto del regime fiscale che si è scelto di adottare.

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Come scegliere un regime fiscale agevolato?

Quando si parla di aprire partita IVA agevolata si fa riferimento al regime forfettario.

Il regime forfettario è disponibile per tutte le Partite IVA individuali, a prescindere dall’inquadramento, purché rispondano ai criteri stabiliti dalla recente normativa.

Tra i numerosi requisiti per l’accesso ed il mantenimento del regime, riportiamo:

A tal proposito, per essere sicuri di soddisfare ogni requisito e di non incorrere in una o più cause di esclusione, è indispensabile il parere di una figura qualificata.

Il problema, tuttavia, sussiste quando si è impossibilitati a sostenere le tariffe indicate in precedenza e, pur di risparmiare, si è tentati di ricorrere al “fai-da-te”.

Questo, a nostro avviso, sarebbe un grave errore, nonché una potenziale fonte di rischio.

Al posto del “tradizionale” intermediario, quindi, vogliamo proporre un’alternativa valida e, soprattutto, vantaggiosa dal punto di vista economico.

Ci riferiamo a Fiscozen, un vero “consulente fiscale 2.0” che offre assistenza a chiunque intenda aprire Partita IVA agevolata.

Il servizio infatti si prende cura del cliente accompagnandolo nei vari passaggi ed aiutandolo a prendere decisioni mirate e consapevoli.

Ecco perché lo slogan di Fiscozen è la Partita IVA senza stress!

Tassazione agevolata: il regime forfettario

Abbiamo accennato che la tassazione del regime forfettario è tra le più interessanti in assoluto.

Dunque, scendendo maggiormente nei dettagli, quante tasse si pagano?

Il forfettario, diversamente dagli altri regimi (ordinario e ordinario semplificato), non prevede una tassazione proporzionale al reddito, ma solo un’unica aliquota pari al 15% (ridotta al 5% durante i primi cinque anni, in presenza di particolari requisiti).

L’aliquota forfettaria si applica su quello che, nel gergo tecnico, si chiama “reddito imponibile”, che corrisponde al fatturato lordo incassato, meno una percentuale indicata dal Codice ATECO (per le spese deducibili) e i contributi versati quell’anno.

Esempio Regime Fiscale Agevolato

Prendiamo, per ipotesi, un architetto che sceglie di aprire Partita IVA agevolata e che, nel 2023, ha fatturato e incassato 20.000 € e pagato 4.000 € di contributi alla sua Cassa.

Il suo Cod. ATECO – “71.11.00 – Attività degli studi di architettura” – ha un coefficiente di redditività pari al 78% e spese deducibili pari al 22%.

Pertanto, il suo reddito imponibile è 12.600 € (ossia 20.000 € – 4.400 € – 4.000 €).

In base alla tassazione applicata egli verserà:

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Speriamo con quest’articolo di averti aiutato a capire cosa si intende con regime fiscale agevolato e come aprire Partita IVA agevolata e ti invito ancora una volta a lasciare un commento se hai altri dubbi o domande.

Se hai trovato utile quest’articolo ricorda di condividerlo sui tuoi social preferiti!

Buon lavoro e buona apertura di Partita IVA,

Valerio

Approfondimenti: sito dell’Agenzia delle Entrate – Nuovo regime forfettario agevolato

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