Pensione in Italia: ogni giorno milioni di italiani vivono nella speranza che una volta raggiunta l’età pensionabile lo Stato garantirà loro un assegno dignitoso, ma siamo sicuri che questa promessa sarà mantenuta?
La realtà dei fatti ci dice di no, molti sono consapevoli dei problemi del sistema previdenziale italiano ma pochi agiscono davvero.
Questo fenomeno ha un nome: consapevolezza passiva, la trappola più subdola che colpisce chi, pur sapendo, sceglie di non fare nulla…
In questo articolo proviamo a capire insieme perché è fondamentale assumere il controllo della propria pensione analizzando numeri, scenari futuri, strumenti di protezione e soprattutto un piano concreto e realistico per cominciare da subito.
- Pensione in Italia: perché non possiamo fidarci dello Stato?
- Inflazione e perdita del potere d’acquisto
- Il sistema pensionistico italiano è insostenibile?
- Pensione in Italia: il problema non è solo sapere ma agire
- Basta risparmiare? Forse no…
- Movimento FIRE, sogno o illusione?
- Pensione in Italia e Piano di accumulo: un alleato prezioso?
- Fondi pensione: convengono davvero?
Pensione in Italia: perché non possiamo fidarci dello Stato?
Due sono le convinzioni più diffuse tra chi non ha ancora pensato ad un’integrazione della pensione pubblica:
- Lo Stato si prenderà cura di me con una pensione dignitosa
- Ho dei risparmi e penso che mi basteranno
Purtroppo entrambe queste credenze rischiano di trasformarsi in illusioni pericolose: secondo i dati il tasso di sostituzione in Italia – vale a dire la percentuale di pensione rispetto all’ultimo stipendio – sarà intorno al 50 – 55%.
Questo significa in soldoni che se oggi guadagni 2000 € al mese potresti ritrovarti con una pensione di poco superiore ai 1.000 €.
Questo senza considerare un altro nemico silenzioso ma devastante, l’inflazione:
Inflazione e perdita del potere d’acquisto
L’inflazione erode ogni anno il valore reale del denaro, anche un’inflazione media del 2% annuo nel tempo può dimezzare il tuo potere d’acquisto…
In 30 anni 1000 € oggi potrebbero valere come 500 € o anche meno, ed è proprio per questo che una pensione che oggi sembra accettabile tra 20 o 30 anni potrebbe non bastare nemmeno per le spese essenziali.
La domanda quindi è
Il sistema pensionistico italiano è insostenibile?
Il problema è strutturale: il nostro sistema si basa sul principio della ripartizione, vale a dire
- I lavori attivi versano contributi
- Questi contributi finanziano le pensioni correnti
La criticità di questo sistema è data dalla situazione del Paese:
- La popolazione italiana invecchia
- Le nascite diminuiscono
- L’età pensionabile si allunga
Di conseguenza l’assegno medio si riduce.
Secondo i dati più recenti la spesa pensionistica in Italia supera il 15% del PIL, valore insostenibile nel medio-lungo periodo…
Pensione in Italia: il problema non è solo sapere ma agire
Secondo alcune ricerche il 93% delle persone ritiene importante integrare la pensione pubblica con investimenti o risparmi privati, ma quanti lo fanno davvero?
Il punto è questo: non fare nulla oggi può costare caro domani, non solo in termini economici ma di libertà, serenità e qualità della vita.
Basta risparmiare? Forse no…
Pensare che basti mettere da parte qualcosa ogni mese o aver comprato casa non è sufficiente: serve invece una visione previdenziale personale basata sulla propria situazione economica, familiare e lavorativa.
Anche il tanto discusso TFR (trattamento di fine rapporto) spesso viene sopravvalutato poiché da solo non può garantirci una vecchiaia serena….
Movimento FIRE, sogno o illusione?
Il movimento FIRE (Financial Independence Retire Early) ha ispirato molte persone a voler raggiungere l’indipendenza finanziaria entro i 40 anni, ma attenzione: ci sono due grandi illusioni,
- Credere che esista un piano perfetto
- Vivere di privazioni sperando che nulla cambi
La verità è che la vita è imprevedibile: figli, imprevisti, cambi di lavoro.
Meglio una strategia flessibile e sostenibile piuttosto che vivere di rinunce scommettendo sul futuro.
Pensione in Italia e Piano di accumulo: un alleato prezioso?
Un piano di accumulo su ETF diversificati è uno degli strumenti più semplici ed accessibili per costruire una pensione integrativa.
Partire definendo un obiettivo (ad esempio 500 € in più al mese per 20 anni, quindi:
- Calcolare il capitale necessario (500 € x 12 mesi x 20 anni = 120.000 €)
- Stabilire un importo mensile da investire in un piano di accumulo
- Automatizzare l’investimento
Piattaforme come Scalable Capital, Degiro, Trade Republic o Fineco permettono di farlo in modo semplice con costi contenuti.
Fondi pensione: convengono davvero?
L’alternativa più conosciuta e scelta è il fondo pensione, famoso anche per la sua deducibilità fiscale (fino a 5164 € l’anno), ma attenzione:
- Non tutti i fondi sono uguali
- I costi possono essere elevati
- Serve una valutazione della propria situazione
In alcuni casi conviene, in altri meno, prima di decidere meglio parlare con un consulente iscritto all’albo.
Da dove cominciare allora?
- Stabilisci un obiettivo realistico
- Calcola il capitale necessario
- Valuta la tua capacità di risparmio mensile
- Scegli tra PAC, ETF, fondo pensione o una combinazione di entrambi
- Automatizza
- Rivedi il piano ogni 1 o 2 anni
La scelta peggiore oggi è non scegliere, viviamo in un’epoca dove le informazioni sono accessibili a tutti, non possiamo più affidarci a scuse o alla speranza che qualcuno penserà a noi, costruire una pensione integrativa in Italia non è un lusso ma una necessità e cominciare oggi è il miglior regalo che possiamo fare al nostro futuro.
ATTENZIONE: Le informazioni presenti in quest’articolo hanno scopo puramente informativo ed educativo e non costituiscono in alcun modo una consulenza finanziaria.
Prima di prendere qualsiasi decisione economica rivolgiti ad un consulente finanziario iscritto all’albo.