Dichiarazione Crypto: quando farla, come farla e perché è importante. Le criptovalute sono diventate una parte integrante del panorama finanziario mondiale: mentre molte persone investono e commerciano in crypto, capire come comportarsi per essere in regola con il fisco è essenziale.
Proprio per questo motivo, dopo aver pubblicato l’articolo dedicato a Cryptobooks (software di tassazione delle criptovalute con cui tracciare e rendicontare le crypto per essere in regola con il fisco) e Moneyviz (altro software che offre anche la possibilità di aderire in modo sicuro e senza sorprese alla regolarizzazione delle crypto), oggi vediamo insieme quali sono le implicazioni fiscali delle criptovalute e come dichiararle correttamente.
Dichiarazione crypto: come si dichiarano le criptovalute?
Le criptovalute devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi.
La dichiarazione crypto dovrebbe includere il valore totale delle tue criptovalute al 31 dicembre dell’anno fiscale (per approfondire vedi anche l’articolo tasse su criptovalute e dichiarazione dei redditi).
Sono in molti a chiedersi quando si dichiarano le crypto: ogni anno, insieme alla dichiarazione dei redditi, è necessario indicare il valore totale delle crypto detenute.
Per dichiarare le crypto è necessario dunque compilare il quadro RW, questo quadro viene utilizzato sia per dichiarare le crypto che per la dichiarazione di conti esteri che detengono criptovalute.
Il quadro RW è infatti quello dedicato ad investimenti e attività finanziarie all’estero e serve proprio ad informare l’Agenzia delle Entrate sulle tue attività finanziarie all’estero.
Esempio dichiarazione crypto
Supponiamo che il Sig. Rossi, fiscalmente residente in Italia, è titolare di un wallet su Coinbase dove ha acquistato nel 2021 il corrispettivo di 50.000 € in bitcoin.
Al 31 dicembre 2021 il controvalore in euro del suo wallet è pari a 55.000 € ma il sig. Rossi non ha percepito redditi dalla detenzione di questi Bitcoin.
Per la dichiarazione crypto dovrà compilare il quadro RW come segue:
- Codice titolo possesso: 1 (il soggetto è titolare del wallet)
- Vedere istruzioni: non deve essere compilato
- Codice individuazione bene: 14 (altre attività estere di natura finanziaria)
- Codice stato estero: non deve essere compilato, va lasciato vuoto
- Quota di possesso 100% se si è unici titolari del wallet
- Criterio di determinazione del valore: 1 (valore di mercato)
- Valore iniziale: indica il valore di mercato in euro alla data di acquisto
- Valore finale: indica il valore di mercato in euro al 31/12 dell’anno in cui presenti la dichiarazione
- Campi 9 – 10 – 17 – 19 – 21 non devono essere compilati
- 18: Codice 5 (attività estera che non ha prodotto redditi, nel caso in cui ci sia stata una plusvalenza che va inserita nel quadro RT inserire il numero 4)
- 20: barrare la casella per dichiarare che la compilazione è solo ai fini di monitoraggio (se non viene barrata la casella il software calcolerà l’IVAFE, imposta sul valore delle attività detenute all’estero)
Leonardo Pinna, sul suo canale YouTube, ha pubblicato un video dedicato proprio all’argomento come compilare il quadro RW delle criptovalute:
Cosa succede se non dichiaro le crypto?
Non dichiarare le criptovalute detenute può portare a sanzioni che in alcuni casi possono essere anche molto severe.
in molti paesi la mancata dichiarazione di attività finanziarie, comprese le criptovalute è considerata evasione fiscale, e questo si traduce in multe significative o in alcuni casi a procedimenti penali.
Ad oggi, secondo l’art. 5 del DL 167/90, la sanzione per la mancata dichiarazione delle criptovalute nel quadro RW può variare dal 3% al 15% dell’ammontare degli importi non dichiarati.
A questo bisogna inoltre aggiungere che la sanzione può anche aumentare in maniera significativa (dal 6% al 30%) qualora il wallet non dichiarato è in uno Stato incluso in black list: la presenza di un wallet in un Paese in blacklist può portare a pene severe fino alla reclusione.
Disclaimer: Questo articolo è stato redatto a scopo puramente informativo e non intende sostituire il consiglio di un professionista.
Non sono un commercialista e alcune delle informazioni fornite potrebbero non essere accurate o aggiornate.
Si consiglia vivamente di consultare un consulente, un commercialista, un esperto in criptovalute o una piattaforma specializzata prima di prendere qualsiasi decisione relativa alla dichiarazione delle criptovalute.
È importante assicurarsi di essere in regola con le leggi e le normative fiscali del proprio paese.
Approfondimenti: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida completa ad oggetto trattamento fiscale delle cripto attività, clicca qui per leggere o scaricare il Pdf.