Partita IVA Per eCommerce

Partita IVA per Ecommerce: Guida Completa

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Partita IVA Per eCommerce: è obbligatoria? Cosa succede se apro un eCommerce senza Partita IVA? Che tipo di Partita IVA serve per vendere online? Queste sono solo alcune delle domande che ogni giorno vengono fatte da chi vuole aprire un negozio online.

Per la sezione di Monetizzando® dedicata al mondo eCommerce, dove sono presenti articoli come:

oggi vediamo uno degli aspetti più importanti per chi vuole aprire un ecommerce, ovvero Partita IVA per eCommerce.

Cosa succede se vendo senza Partita IVA?

Prima di tutto vediamo cosa succede a chi decide di aprire un ecommerce senza Partita IVA.

Legalmente questa pratica viene considerata come esercizio di abuso di attività commerciale e, secondo la legge, prevede una multa non inferiore a 103 € ma soprattutto prevede la reclusione fino a 2 anni.

Tutti gli ecommerce e le attività di vendita online su portali dedicati vengono considerate come attività commerciali di vendita al dettaglio svolte in maniera abituale/continuativa e, per questo motivo, sono soggette alle leggi delle attività commerciali tradizionali, ovvero:

  • Apertura Partita IVA
  • Costituzione di ditta individuale o società
  • Apertura di una posizione previdenziale gestione commercianti INPS
  • Invio della SCIA
  • Attivazione della PEC, obbligatoria per legge

Se vuoi approfondire quest’argomento puoi consultare la Direttiva 2000/31/CE (direttiva del Parlamento Europeo sul commercio elettronico in Europa), la Legge 70/2003, il D.Lgs 2005 num. 206 e la Legge 40/2007.

Riassumendo, chi vuole vendere online in maniera continuativa e strutturata, in maniera professionale e generando un reddito è obbligatorio aprire Partita IVA.

Aprire Partita IVA Per eCommerce

Abbiamo visto che chi vuole avviare un negozio online o un ecommerce deve obbligatoriamente aprire Partita IVA.

Per questa tipologia di attività non è infatti possibile lavorare con prestazione occasionale poiché il solo fatto di avere un sito internet o un account su piattaforme come Amazon FBA fa sì che l’attività non possa essere configurata come “attività occasionale”.

Aprendo un ecommerce, e quindi un’attività di commercio online, verrai inquadrato come commerciante e sarai quindi obbligato all’iscrizione in Camera di commercio ed alla gestione commercianti INPS.

Grazie al D.Lgs 40/2007 (citato sopra) oggi teoricamente è possibile aprire autonomamente Partita IVA per eCommerce grazie al sistema telematico ComUnica (lo vedremo più avanti).

Anche se è possibile aprire Partita IVA autonomamente, il mio consiglio è quello di affidarti ad un professionista del settore.

A tal proposito, fra i servizi che ti consiglio ci sono sicuramente:

Consigli odi affidarsi ad un professionista perché, vista la burocrazia Italiana, avere esperienza e conoscenza della normativa sulla vendita online per evitare errori o problemi è fondamentale…

Non basta scegliere il Codice ATECO corretto (per le attività di vendita online il Codice ATECO più utilizzato è il 47.91.10 mentre per dropshipping ed affiliazioni il 71.11.02).

Inviare la comunicazione tramite ComUnica semplifica sicuramente il processo, ma se non si conosce la piattaforma, il manuale di ComUnica è abbastanza lungo da studiare.

ComUnica inoltre può essere utilizzato da chi vuole costituire una ditta individuale, mentre professionisti e lavoratori autonomi che vogliono aprire un ecommerce devono invece effettuare la registrazione a FiscoOnline e compilare il modello AA9/12.

Quale regime fiscale adottare?

Il regime fiscale scelto influisce/incide sui guadagni dell’attività poiché è proprio in base al regime fiscale scelto che verranno calcolate differenti percentuali di tasse e contributi.

In Italia è possibile aprire Partita IVA scegliendo fra tre regimi fiscali differenti:

oppure, in alternativa è possibile optare per una forma societaria, ed in particolare SRLS o SRL (per approfondire vedi Come Aprire SRL Online Con Iubenda).

Regime forfettario per ecommerce

In acuni casi, scegliere di aprire partita IVA per ecommerce in regime forfettario può essere molto interessante:

  • Tasse al 5% per i primi 5 anni (15% dal sesto anno in poi)
  • Regime esente dall’IVA (quando si emette una fattura o una ricevuta non sarà necessario aggiungere il 22% di IVA e, per importi di fatture superiori a 77,47 €, sarà necessario solamente inserire una marca da bollo di 2 € come imposta)
  • Possibilità di abbattimento del 35% dei contributi INPS (che passano da 3.600 € l’anno a circa 2.400 € l’anno)

A fronte di questi vantaggi, è bene ricordare che ci sono dei limiti di incassi (ne ho parlato nell’articolo sul regime forfettario che ti consiglio di leggere per approfondire quest’argomento), ovvero 85.000 € l’anno, ma, per chi vuole aprire un ecommerce da zero, riuscire a fare il primo anno 85.000 € è un risultato di tutto rispetto!

Attenzione: per chi sceglie di aprire partita IVA per ecommerce in regime forfettario è importante valutare quelli che sono i costi da sostenere per quest’attività…

Il regime forfettario infatti non permette di scaricare i costi aziendali, è lo Stato ad aver stabilito una percentuale forfettaria di costi scaricabili, ed in particolare è stato stabilito che il 60% dei costi sono scaricabili.

Questo significa che, per un fatturato annuale di 45.000 € lo Stato ipotizza che il 60% di 45.000 € (ovvero 27.000 €) rappresentano i costi aziendali sostenuti.

Lo Stato dunque stima che il 60% del fatturato viene utilizzato per coprire costi come:

  • Acquisto prodotti
  • Spedizioni e logistica
  • Pubblicità
  • Affitto di un eventuale ufficio

E tutto ciò che concerne l’attività.

Di conseguenza questi 27.000 € non vengono tassati e le tasse verranno calcolate sull’utile, pari quindi a 45.000 € (fatturato annuale totale) meno 27.000 € (stima di costi sostenuti per l’attività, non devono essere dimostrati/giustificati poiché vengono considerati in maniera forfettaria).

Sui 18.000 € di utile verranno calcolate tasse e contributi da pagare.

Regime ordinario per ecommerce?

C’è chi sceglie di aprire partita IVA per ecommerce in regime ordinario, magari perché pensa che i costi, soprattutto il primo anno, potrebbero essere più alti e quindi avere una forfettizzazione del 60% non è sufficiente.

In questo caso, oltre ai costi da sostenere, è bene ricordare che la tassazione inciderà in maniera molto più importante, poiché dovremo aggiungere:

  • L’IVA del 22% su ogni vendita
  • L’IRAP (Imposta Regionale Attività Produttive, varia in base alla regione dell’azienda)
  • IRPEF (aliquota calcolata a scaglioni predefiniti che parte dal 23% ed arriva fino al 43% in base al fatturato)
  • IRES (Imposta sui redditi delle società ed eventuale distribuzione degli utili, pari al 24%)
  • INPS (i contributi fissi in questo caso sono di 3.600 € oltre ad un variabile sull’eccedenza rispetto ai 15.000 € circa pari al 24% circa, contro i 2.400 € l’anno che si pagano in regime forfettario richiedendo l’abbattimento del 35%)

Come vedi tutti questi aspetti vanno valutati quando si deve scegliere un regime fiscale, e chiaramente, un commercialista potrà darci informazioni preziose per partire con il piede giusto.

Come aprire Partita IVA per eCommerce?

Per aprire Partita IVA è necessario inviare una comunicazione telematica che può essere inviata tramite ComUnica, il servizio per la compilazione della comunicazione unica che permette di ottemperare agli obblighi di legge verso:

  • Registro Imprese
  • Albo Imprese artigiane
  • Inps
  • Inail
  • Agenzia delle Entrate
  • Suap

Sito internet di Comunica Starweb: https://starweb.infocamere.it/starweb/index.jsp

Il costo della pratica si aggira intorno ai 350 € circa e comprende Iscrizione al Registro Imprese, Iscrizione all’INPS gestione commercianti e SCIA (comunicazione di inizio attività che viene inviata allo sportello unico delle attività produttive del tuo Comune, ovvero il SUAP).

Dopo l’invio della pratica sarà necessario attendere dai 7 ai 14 giorni per l’evasione della pratica e l’inizio dell’attività.

Sede dell’attività: per chi sceglie di aprire un negozio online o un ecommerce, se non hai un ufficio, puoi scegliere anche il tuo domicilio, ovvero la tua casa, come sede della tua attività.

Conclusioni

Finisce qui per il momento la mia guida alla Partita IVA per eCommerce, e spero di averti aiutato a capire come funziona e cosa valutare per avviare il tuo business online.

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